Presidente: Romualdo Richichi
Consiglio direttivo:
Romualdo Richichi, Francesca Santo, Letizia Vitali
Soci fondatori: Tommaso dalla Massara, Irene Gaetani d’Aragona, Tommaso Raggi, Romualdo Richichi, Irene Rosazza, Olimpia Rospigliosi, Francesca Santo, Michele Totti, Letizia Vitali
La Compagnia per la musica sacra è il frutto di un’idea nata nel 2005 a Milano da un gruppo di amici che, accomunati dall’amore per la musica barocca, desideravano dare impulso a un’iniziativa concreta, tesa cioè non tanto a sollecitare una discussione culturale, ma piuttosto ad ampliare – sia pur modestamente – il panorama musicale.
La pratica, diffusa nei paesi di lingua tedesca e in particolare in Austria, di ‘suonare in chiesa’, eseguendo una musica legata al contesto e alle scansioni temporali del rito religioso, senza rinunciare a organici di qualità, è pressoché sconosciuta in Italia, dove la musica sacra barocca è per lo più proposta ‘in forma di concerto’: con la conseguenza che ne è in tal modo irrimediabilmente snaturato l’effetto più autentico.
L’esecuzione ‘in forma di concerto’, eliminando le soluzioni di continuità che, in origine, derivavano dall’alternarsi dei numeri musicali e delle fasi liturgiche, potrebbe paragonarsi all’esecuzione della colonna sonora di un film, ma senza il film: il più alto livello artistico mai varrà a rendere – vorremmo dire – l’‘atmosfera’ indispensabile per ‘sentire’ davvero una Messa di Mozart, un mottetto di Vivaldi o una cantata di Haendel.
Proprio nell’intendimento di ricreare queste atmosfere musicali si risolve il nostro tentativo.
Ecco, dunque, i fini della Compagnia e dei suoi fondatori: un’organizzazione esile nella struttura, ma capace di coinvolgere un numero crescente di amici (oltre settanta) e di raccogliere (almeno a giudicare dall’accoglienza incontrata da ogni appuntamento) l’apprezzamento di un pubblico preparato ed esigente quale quello milanese.
Dall’anno 2006, si è così arrivati a completare l’esecuzione integrale delle dieci Missae breves composte da Mozart a Salisburgo, nonché a eseguire, fra l’altro, il Dixit Dominus Rv 807 e i mottetto ‘Vos invito, barbarae faces’, due recenti scoperte vivaldiane mai presentate prima al pubblico milanese; mentre, nei prossimi anni, si confida si poter proseguire l’attività intrapresa estendendo il repertorio ad altri compositori noti, quali Franz Joseph Haydn, e meno noti, quali Zelenka e Richter, grazie all’apporto dei soci e – si auspica – anche di sostenitori esterni.
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